UOMO INCONDIZIONATO. LEZIONI METACLINICHE (L') di FRANKL VIKTOR E.; BRUZZONE D. (CUR.)
UOMO INCONDIZIONATO. LEZIONI METACLINICHE (L') - FRANKL VIKTOR E.; BRUZZONE D. (CUR.)

UOMO INCONDIZIONATO. LEZIONI METACLINICHE (L')

FRANKL VIKTOR E.; BRUZZONE D. (CUR.)

FRANCO ANGELI

19,00
  • Macrosettore: PSICOLOGIA-CLINICA-E-PSICOTERAPIA
  • Settore: PSICOLOGIA-UMANISTICA
  • Collana: ESISTENZIALISMO & SCIENZE UMANE   nà 4
  • Data di pubblicazione: 30/06/21
  • Prezzo di listino: 19,00
  • Disponibilità: Disponibile in libreria
  • Reperibilità:
  • ISBN: 9788835119159

Abstract / quarta di copertina

Tradotte per la prima volta in italiano, queste lezioni - tenute durante il semestre estivo del 1949 presso la facoltà di medicina dell'Università di Vienna dal famoso psichiatra Viktor E. Frankl (1905-1997) - costituiscono una pietra miliare dell'antropologia medica. Esse intendono esplorare i fondamenti filosofici e le questioni "metacliniche" che ogni terapia, e in particolare la psicoterapia, presuppone: il rapporto mente-corpo, la natura spirituale dell'essere umano, il problema della finitudine dell'esistenza e, soprattutto, quello della libertà personale. Si tratta di temi di assoluto rilievo per la formazione del medico e dello psicoterapeuta, ma anche per tutti gli altri professionisti della cura, dal momento che la riumanizzazione della salute dipende dal riconoscimento dell'essenza dell'uomo sofferente e delle sue risorse. L'argomentazione di Frankl, corroborata da numerose ricerche empiriche e da un'articolata casistica clinica, dimostra che il malato non è mai riducibile alla malattia - neppure la più grave e invalidante - e che, a fronte dei limiti e dei condizionamenti dell'organismo psicofisico, esiste una persona spirituale capace di prendere posizione rispetto al proprio destino. Da questa peculiare "forza di resistenza dello spirito", nella quale è possibile riconoscere i prodromi ante litteram di quelle che oggi vengono chiamate "resilienza" e "crescita post-traumatica", dipende la possibilità stessa, per chi cura, di svolgere una funzione terapeutica e, per chi è curato, di affrontare la sofferenza senza smarrire dignità e speranza.